venerdì 6 aprile 2012

Pranzi di famiglia.

Pranzi di famiglia.
Ovvero: salvatemi.


Attenzione, a me piaciono i pranzi di famiglia nulla da dire, anzi!
Si mangia e si chiacchiera, e per chi mi conosce sa che sono due punti che secondo me si sposano perfettamente tra loro!


I parenti, le risate, "Ma come staiiii??", "Ma quanto sei cresciutooo!!!", "Eh, ma che bella signorinaa!", "QUALCUNO MI AIUTA COL DOLCEEE???", la nonna che strizza le guance a tutti, la mamma che va in escandescenza... e via dicendo.
L´atmosfera che c´é in Italia in una riunione familiare é questa, e io la adoro, non c´é nulla da dire!


E anche i pranzi danesi sono cosí: ci si mette a tavola a mezzogiorno, e alle 4 e mezza forse sei al dolce!
E durante, si parla: chi racconta una cosa assurda, chi una divertente, chi si abbuffa,......
Le famiglie sono le stesse in tutto il mondo!


Il bello poi, é che tu non sei mai fuori, ma parli, ridi, sei sempre in mezzo..!
Bello.
Bellissimo no?
L´atmosfera familiare, la tranquillitá... una meraviglia.
Ci si sfonda di roba, ma tranquillamente, cosí non ti accorgi che ingrassi, anche se una vocina te lo suggerisce sottovoce.....


"Ingrsserai 10 kili solo có stó pranzooo......"


Come comincia un pranzo di famiglia?
Non inizia un´ora prima dell´arrivo degli ospiti. Eh no  cari, troppo facile!
Inizia 3 giorni prima, quando la casa viene invasa da profumini fantastici, e piatti enormi di roba buonissima, che peró non puoi mangiare adesso.
E come risulatato la cucina é barricata per 3 giorni da qualsiasi tipo di portata: primo, carne, pesce, verdura, salse, contorni, dolci, dessert, pasticcini, cioccolato......
E magicamente quando la cucina "riapre" tutta quella roba é sparita, infilata nel frigorifero, che la contiene a fatica, infatti ogni volta che apri il frigo devi stare attento: lo apri di un cm per vedere se cade qualcosa, e poi, pianopiano, ti azzardi ad aprire l´anta.


Andati questi 3 giorni infernali che peró sono utili, perché fanno venire l´acquolina in bocca, arriva il momento fatidico: il oco,pochissimo tempo per prepararsi prima dell´arrivo degli invitati.
Le donne ne impiegano 2 di ore, gli uomini magicamente un quarto d´ora.
Dopo che ci si é messi tutti in tiro, a turno, si fa la posta al campanello, per vedere chi arriva per primo.


Una volta che sono arrivati tutti gli invitati, la donna di casa fa accomodare tutti a tavola, e iniziano le portate elefentiache.
Allora, al primo hai famissima, il cervello é sveglio e quindi partecipa alla conversazione in modo attivo, sei sveglio, ancora un pó eccitato e col trucco perfetto.
Alla seconda volta che passa il piatto del pirimo, tu sei ancora a posto, hai un pó meno fame, e di solito passi avanti il piatto per non rovinarti l´appetito, previste le seguenti 453462541 portate che tua madre ha preparato.
Al secondo (e se ti sei messo a tavola a mezzogiono, vuol dire che é circa l´una), sei ancora sveglio, le chiacchiere continuano, e tu partecipi saltuariamente, seguendo e non, mangiando, e guardandoti intorno.
Ovviamente il secondo passerá una seconda volta, e magari ne prendi un pó, giusto perché era proprio buono.


Adesso c´é una pausa tra le prime due portate e  il resto.
In quella pausa sei un momento di trance: mezzo addormenteto perché la pancia piena e il bicchiere di vino fanno quell´effetto, e un pó perché tutte le chiacchiere stancano, ma sei ancora vivo.


Quando arriva il dolce sono circa le 3 del pomeriggio, e solo la parola "doce" ti risveglia un attimo. finito quello, non hai la piú pallida idea di quale sia l´argomento che i tuoi parenti stanno discutendo con tanto ardore, ma sorridi.
Il trucco é andato quasi via, tu sei rilassata/o, la pancia piena, allegro, quando qualcuno ti rivolge la parola chiacchieri volentieri ed é tutto molto piacevole.


Alle 4 del pomeriggio, ti sei fatto una mega dose di chiacchiere, riconciliazioni parentali, cugini, zii, figuaracce (perché magari non ti ricordavi il nome del marito di tua zia di secondo grado), e sei comunque sorridente, ma inizi a desiderare che il "pranzo" finisca lí.


Alle 5 non ce la fai piú. Fai finta di andare in bagno per tirare un respiro, e hai quasi l´illusione che nulla di tutto ció sia mai accaduto.


Alle 5 e mezza finalmente qualcuno ha ascoltato la tua preghiera sileziosa (ma piú probabilmente quella dei figli) e se ne va.
Alle sei c´é sicuramente ancora qualcuno, e a quel punto non ci sei piú, ogni parola che dice ti entra da un orecchio e ti esce dall´altro, ma un neurone che ha volglia di straordinari ti fa pronunciare le risposte giuste, mentre tutti gli altri dicono "ti prego, mi ha fatto piacere vederti, ma vattene, ti prego!"


La fine del famossissimo e atteso "pranzetto" arriva solo alle 8 di sera, dopo aver lavato i 654646176811687546876876534 piatti, pentole bicchieri e posate.
E alle 9 sei cosí distrutto e con la pancia cosí piena che ti infili il pigiama o una delle famosissime "tenute casalinghe" che tutti conosciamo e ci si spaparanza con poca grazia sul divano.


Insomma, no é fantastico.
Assolutamente meraviglioso. E dico sul serio, non sono ironica! Mi piace, e mi mancano da morire le riunioni familiari infinite.
Ma siccome di famiglie ce ne sono in tutto il mondo, anche in Danimarca, di conseguenza ci sono i pranzi familiari anche qui.
E pensate che bello. Provate a ripensare a un "pranzo" di famiglia italiano, e le chiacchiere pensatele, che so...in danese!
Ci siete? Bravi! Adesso, vi ricordate la fase delle 5 e mezza, quando inizi a desiderare che la gente se ne vada?
Ecco, quella é piú o meno l´ora italiana, ma se la immaginate in danese, si anticipa automaticamente.


Che belli i pranzi di famiglia.
Soprattutto in danese.
Sí, bellissimi.

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