martedì 17 gennaio 2012

AHAHAHAHAHAH....no!

Questo post l´ho intitolato in queso fantastico e assolutament funnyssimo modo perché nel giro di due settimane mi sono capitate un sacco di situazioni del tipo "ahahahahah..no!"

Per essere piú chiari, il famosissimo "ahahahahah.. no!" lo uso solo in casi assolutamente speciali, e irripetibili di ""ironia"" (notare le doppie virgolette).

Ma prima chiariamoci:

I danesi, come tutti i popoli, ha il suo tipo di umorismo, che non é quello serioso degli inglesi, ma lontano anni luce da quello italiano.

L´umorismo danese é del tipo "io sono il meglio". Cioé i danesi ADORANO fare battutte assolutamente senza senso sugli svedesi, e li prendono continuamente in giro per la loro parlata.
Copio qui sotto una barzelletta danese tradotta in italiano che ho trovato sul web.

"Norvegia era tranquillamente seduto nella sua comoda poltrona davanti ad uno scoppiettante fuocherello. Un libro in mano, una tazza fumante alla sua destra e la mente concentrata nella lettura, lasciando il resto del mondo fuori dalla porta della sua abitazione invernale.
All’esterno vi era solo un paesaggio innevato, illuminato da una bellissima luna piena. Forse tra qualche settimana sarebbe riuscito a vedere l’aurora boreale che amava fin dai tempi più antichi.
Girò l’ennesima pagina del volume.
Il silenzio della notte, però, venne improvvisamente rotto da dei rumori ovattati provenienti da fuori.
Qualcuno si sta avvicinando, pensò Norvegia riconoscendo il suono tipico di chi sta camminando nella neve fresca.
Il rumore di quei passi pesanti si avvicinò sempre di più.
Il ragazzo appoggiò il libro accanto a sé. Le mani appoggiate ai braccioli della poltrona, il corpo leggermente proteso in avanti, pronto a scattare nel caso si trattasse di una minaccia.
I passi si fermarono a poca distanza da casa sua. Probabilmente lo sconosciuto si era arrestato davanti alla porta d’ingresso.
Adesso Norvegia riusciva a udire che la persona aveva il fiatone e respirava affannosamente per la fatica di aver camminato tanto.
Aveva le orecchie aperte, il norvegese, alla disperata ricerca di captare qualche altra cosa.
Niente. Adesso non si udiva più alcun suono. Ma sapeva che qualcosa stava per accadere, qualcosa di tremendamente brutto e traumatizzante che avrebbe rovinato la sua idilliaca serata nello chalet in montagna. Riusciva a percepirlo chiaramente.
E fu così, infatti.
D’un tratto la porta della casa si aprì di scatto mostrando il tanto –indesiderato- ospite, che altri non era che Danimarca.
«Norvegia!» lo salutò con entusiasmo, addentrandosi nella stanza senza che l’altro lo invitasse a entrare.
Dopo un momento di perplessità, impassibilmente ma con un pizzico di ostilità nella voce, chiese: «E tu che accidenti ci fai qui?»
L’altro lo guardo con un sorriso luminoso, come se non attendesse altro.
«Mi hanno appena raccontato una barzelletta sugli svedesi, fa morir dal ridere!»
«Non mi interessa.»
«Ma ti assicuro che è diverte. Sono certo che farà ridere persino te!»
«Ho detto di no.»
«Ma…»
«Non mi hai capito, forse?» questa volta si percepiva bene che Norvegia non sembrava in vena di compromessi. Lo guardava con quegli occhi vuoti ma dotati di una grande capacità di persuasione che rasentava la minaccia, una caratteristica che amava usare su chi gli risultava antipatico. Peccato che con Danimarca non funzionasse quasi mai.
Infatti, anche questa volta, non riuscì a farlo desistere.
Il ragazzo era lì. In piedi davanti alla soglia, la porta dimenticata aperta permettendo al vento di entrare e scompigliarli i capelli biondi in modo scenografico. Gli occhi azzurri erano diventati grandi e appena lucidi, la bocca era incurvata tristemente verso il basso e sembrava uno di quei bambini a cui i genitori gli hanno appena negato un giocattolo.
Poche persone sarebbero potute resistere ad una tale espressione, un misto tra un cucciolo abbandonato e un cherubino triste. Immagine straziante a cui non si poteva negare più nulla.
Norvegia la considerava, invece, solo una faccia da scemo.
Però sapeva che a questo punto Danimarca non se ne sarebbe più andato, forse sarebbe stato meglio assecondarlo – giusto quelle volta – e così, con fare rassegnato, gli concesse con un cenno della testa di iniziare a raccontare.
«Sul serio?» chiese entusiasta Danimarca.
«Sì, sul serio. Ma sbrigati che ho di meglio da fare»
«Allora... Ci sono questi due svedesi che arrivano a Copenhagen e…» ma all'improvviso Danimarca scoppiò a ridere fragorosamente. «No, aspetta. Ok, ricomincio: ci sono questi due svedesi che…» anche questa volta non riuscì a terminare la frase, troppo scosso dalle forti risa che non riusciva a trattenere. Stava addirittura piangendo.
«Si può sapere che hai da ridere?» chiese a questo punto Norvegia, ormai infastidito.
«È che fa troppo ridere, Nor. Troppo.» e infatti ricominciò a ridere, tenendosi una mano sullo stomaco e una su un mobile accanto a lui, troppo debole per reggersi in piedi."


E con questa assolutamente esilerante barzelletta i danesi si pisciano addosso.
commento:
AHAHAHAHAHAH....no!      cioé come si fa a ridere di una cosa del genere??

Comunque, questo é l´umorismo danese. Adesso che avete capito che aria tira qui al nord vi racconto!

Primo avvenimento:

Da una settimana ho iniziato a lavorare in una scuola materna come volontariato (non sono masochista, é l´unico modo che ho per non fare gli esami in danese a fine anno), e io, adorando i bambini, ho iniziato subito a divertirmi un sacco.

Ovviamente, con babini di 5 anni l´inglese non funziona, quindi parlavo (meglio: provavo a parlare) il poco danese che so.

Ieri, dopo scuola sono andata, e una bella bimba bionda, di quelle che dici "questa da grande fa la modella", mi si avvicina e mi dice: " Hvor kommer du fra?" (=da dove vieni?) , io: "dall´Italia, perché?" (in danese ovviamente)
lei..........:" Ah ecco peché non ti capiamo quando parli!"

....avete presente la terra che vi sprofonda sotto i piedi?....
lo sforzo di imparare una lingua per sei mesi, come se avessi sempre una patata in bocca per pronunciarle, e arriva una bambina di cinque anni e ti butta giú tutto nel giro di un nano-secondo.

Ovviamente l´insegnate che era vicino a noi e ha sentito, si é messa a ridere. 
Mentre a me veniva da piangere...!!!!!!!!!!!

Da odiarla profondamente. Segnata nella lista nera.

Non la bimba poveretta, ma l´insegnate!!! ma scusa imparalo tu l´italiano, poi ti vengo lí e ti dico che non capisco nulla, voglio vedere se ridi...

e questa piegata in due:AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH..no!!!

Secondo avvenimento:

La Danimarca é l´unico paese della UE che inizia con la D, e un pó da questo, un pó dal fatto che "il nonno del nonno del mio triszio di quarto grado era vichingo, quindi lo sono anche io!", si gasano un sacco.
E soprattutto quando parlano in dialetto (mi riferisco al VestJutland, perché non ho mai sentito il dialetto da altre parti) si sentono un misto tra vichinghi orgogliosi e potenti e contadinotti.

Capite bene che il mix é assoluntamente terribile.

In questa situazione mi sono trovata ad una festa: ero li con altri 4 amici e avevano iniziato a parlare in Jysk (dialetto dello jutland) da ubriachi. Non ho capito una parola, ovviamente, e c´erano questi che ridevano e non afferravo il perché (da ubriachi la parlata accellera).

Mi pare parlassero della birra, che in quel posto non era il massimo, ma ridendo continuavano a bere.
 E va bene, mi ci sono abituata: trincano qualsiasi cosa, pur di ubriacarsi, giuro.

Quindi tutto normale, il discorso, era ancora quello.
Improvvisamente uno di loro viene fuori dicendo:

"Den øl stinker, men du drikke den samme øl fordi er vikingerne!"

e tutti giú a ridere....

io ci sono rimasta un pó cosí perché avevo capito la frase "Questa birra fa schifo, ma tu bevila lo stesso perché é vichinga!".................ma ditemi dove sta il senso!!!

e quindi....

AHAHAHAHAH...no!

Terzo avvenimento:

In realtá non c´é un terzo avvenimento, ma non c´é due senza tre dico io!!

Comunque come dice il saggio....

"Se avete voglia di ridere, NON andate in Danimarca!"

martedì 10 gennaio 2012

Ti accorgi di essere in Danimarca se.... (o anche "processo di danesizzazione")

É veramente tanto che non scrivo nulla, ma questo perché non mi é successo nulla di particolare.
Oggi per caso ho trovato un post in un´altro blog, che diceva:

"Stai invecchiando se..."

E a seguire un elenco di punti ironici sulla giovinezza "sbandata" e la vecchiaia "rincoglionita".

Non so dire perché ma questa cavolata mi ha fatto venire un´illuminazione!

Io qui in Danimarca sono straniera, come in Italia lo puó essere un danese; e si ha l´onone e l´onere di vedere le cose da un punto di vista diverso.
A volte puó essere positivo, perché si ha un´angolazione in piú nel modo di vedere le cose; ma puó anche essere negativo: si fa molta fatica a capire un punto di vista che non comprendiamo.

Per questo quindi facciamo un pó di ordine:
queste sono un pó dei segnali che mi fanno capire di non essere per nulla in Italia.....!

TI ACCORGI DI ESSERE IN DANIMARCA (da mooolto tempo) SE.........


1)....Inizi a sognare in danese

2)....Fai miscugli improbabili di parole, che sono un misto di danese e italiano (ex: FLYTTI, pochi capiranno)

3)....Non ti stupisci se gli adolescenti ti dicono "Non esco oggi -anche se é l´unica giornata di sole da 2 settimane e una persona normale ha un bisogno FISICO di scappare di casa per due ore- perché devo finire la partita a computer!"

4)....La parola "Hygge" ti fa illuminare gli occhi!

5)....È diventato normale vedere un businessman in giacca, cravatta, calzettoni bianchi e sandali

6)....Maledici con tutta te stessa/o il "mod vind" (=controvento)

7)....La tua espressione ha 2 sfumature:felice e inespressiva!

8)....Per rispondere al telefono la prima cosa che pronunci é il tuo nome, perché dire "pronto" fa strano...

9)....Ti sembra dovuto che andando dal parrucchiere, all´ospedale, o in qualsiasi ufficio pubblico ti offrano caffé e biscotti

10)...Non ti ricordi piú il sapore della pizzaaaa!!!!

11)...Sei assolutamente convinto al 1000% che la scuola danese sia la migliore al mondo

12)...Ti senti a tuo agio ad andare a scuola o in giro in tuta/pigiama

13)...Sei convinto che il mondo non andrebbe avanti se la regina e il governo danese non ci fossero

14)...Diventa normale veder sventolare bandiere danesi piú o meno ovunque

15)...Gridi "skål" ad ogni sorso perché non sai che altro dire!

16)...Non noti piú le innumerevoli pale eoliche che sono sparse in tutta la danimarca

17)...Diventa automatico toglierti le scarpe appena entrato in casa, invece di tenertele addosso e girare con quelle

18)...Non fai piú calcoli mentali assurdi per capire quanti euro sono 300 corone

19)...Misuri il tempo in SETTIMANE: vacanza la settimana 7, viaggio con la scuola la setimana 12...

20)...É normale che la scuola organizzi gite di una settimana in paesi stranieri almeno una volta all´anno, di cui tu paghi solo una parte

21)...Riesci a pronunciare parole come Rød grød med flode, oppure endoplasmatisk ratikulum

e con questo un povero italiano, sa che deve fare attenzione ai mille e piú pericoli di quest´(in)ospitale paese!
...processo di danesizzazione completato!